lunedì 17 febbraio 2014

Quando il filo unisce

Cambiando città sapevo che avrei cambiato tante cose e così è stato, ma non pensavo che qui, in questo piccolo paesino del Friuli, mi sarei trovata tanto bene e così "a casa"; o forse lo sapevo, ci speravo ma non pensavo che avvenisse così presto e soprattutto così bene!!!!

Può capitare che chi usa il filo abbia voglia di farlo assieme ad altre persone: per condividere questo piacere di lavorare insieme, facendo anche qualche risata e soprattutto scambiandosi tecniche e pareri. A Trieste questo era molto difficile proprio per il carattere delle persone. Qui invece le persone, se pur in un primo momento sono diffidenti, poi appena ti conoscono un pochino ti accolgono a braccia aperte!!!

Be', è proprio quello che è capitato a me! Per puro caso, galeotta fu una multa ingiusta, ho conosciuto altre donne del paese della mia età che mi hanno invitata ai loro incontri segreti (segreti perché mica lo sapevo che si incontravano!!!) del martedì pomeriggio!!! Come del resto loro non sapevano dell'esistenza del mio Lace Cafè che proprio in questi giorni compirà già un anno di vita !!! E così ho subito coinvolto una mia amica del paese, Antonieta, e siamo andate a conoscerle!!!!

Dopo le brevi presentazioni e averci spiegato "le regole del gioco" e cioè il fatto che qui nessuno è maestro ma tutti si scambiano conoscenze di tecniche filose e specificando che un ciocco di legno per la stufa è molto ben accetto...ci siamo messe tutte al lavoro tra una risata e l'altra!!!!

C'è chi si fa una maglia, chi impara a far calzetti, chi inizia  un lavoro a filet, chi fa uno spettacolare quadro a punto croce..... e il pomeriggio passa troppo velocemente...





ecco la mia amica Antonieta! mentre io ho portato il mio tombolo!
Insomma sono stata accolta subito a braccia aperte...ed io che pensavo che, essendo triestina, magari non mi avrebbero visto di buon occhio ed invece è stato tutto un  ridere e parlare ora in triestino ora in friulano...e questo serve tantissimo anche a me che così posso rispolverare quello che mi ha insegnato mia nonna Rosa! e riesco a capire tutto..chissà se riuscirò mai a parlarlo pure io il friulano che ho l'accento tipicamente triestino. Ma quello che ho apprezzato sopra ogni altra cosa è che mi hanno accettata in tutto il mio essere mentre  Trieste non lo sono quasi mai stata, tanto che, per questo motivo, non mi sono mai sentita una vera triestina ma neanche una friulana visto che sono nata a Trieste.... per questo motivo mi consideravo una "cittadina del mondo" mentre ora sento che posso finalmente mettere radici proprio in questo paesino così vicino a quello di mia nonna! Visto nonna Rosa...sono tornata a casa!!!!

Mentre a voi donne posso solo ringraziarvi per la vostra calorosa accoglienza!!!!