Finito questa notte, e ho subito iniziato il secondo! Perchè in realtà si tratta di una saga, gli altri sono:
- Fiori di tiglio nei Balcani
- Il tramonto nei Balcani
Ringrazio per il consiglio di lettura la mia amica, fidata spacciatrice di titoli, Antonella.
E' la storia di una famiglia ebrea sefardita che vive a Sarajevo. Tutto inizia quel 28 giugno 1914, festa di San Vito, quando le bambine più piccole,
Blanki e Riki, figure centrali di tutta la vicenda, vogliono veder
passare l’automobile dell’arciduca Francesco Ferdinando, in visita a
Sarajevo con la moglie Sofia, rimasti nell’occasione vittime
dell’attentato da cui avrà inizio la prima
guerra mondiale, continua nel periodo di pace tra le due guerre e termina con la fine del conflitto
Mi ha rapita, incollato alle pagine e non avevo pace
neanche durante il giorno perché mi chiedevo se sarebbero riuscite ad
attraversare la guerra. Eh no non vi svelerò proprio nulla, leggetevelo!
Certi personaggi, soprattutto Milos, una pigna! Ma questo dimostra che
la scrittrice è riuscita a dare ad ogni personaggio dei connotati ben
precisi. È un libro che parla principalmente di donne, della loro forza,
tenacia e resilienza ma anche delle loro debolezze umane, dei loro
dubbi. Le possiamo veder maturare durante la loro vita e quindi
apprezzare .
Inoltre ci ho trovato una buona parte di cose che già conoscevo, i Balcani non sono lontani da me, parla di una Jugoslavia che ora politicamente non c'è più, anche se solo ne accenna la storia e forse qualcuno apprezzerebbe un racconto più approfondito, a me piace così perché è quello che ho sempre vissuto, così vicino e così lontano, una presenza scontata ma discreta, perché vivere sul confine ti fa essere ne carne ne pesce ma ti fa apprezzare entrambi per la diversità che arrichisce.
Ora sono davvero curiosa di leggere il seguito.