"La veglia di Ljuba" di Angelo Floramo
Appena finito e ho ancora il piacere della lettura mista a commozione.
Angelo Floramo, uomo colto che conosco e ascolto molto volentieri ogni
volta che fa qualche conferenza, in questo libro rende onore ai suoi
genitori, Luciano e Ljuba cioè Laura, raccontandovi la loro vita
attraverso il secolo appena passato, e con essa la vita della sua
famiglia nata a Sveto, sul Carso sloveno, ed il loro dover trasferirsi
subito dopo finita la guerra dopo il
fascismo e nazismo, l'essere esuli e l' approdo a san Daniele del
Friuli.
È una vita intensa la loro, e di più quella del padre amante
dello studio e dei libri e di sua moglie, la cara Ljuba, che lui amerà
fino al suo ultimo respiro.
È un libro intenso e profondo, non aveva altro modo per raccontarlo conoscendo Angelo. È intriso di nostalgia, per il padre, per ciò che è stato...un uomo integerrimo e leale, nostalgia per la terra di provenienza perché qui il confine è solo una linea tracciata.
È un libro intenso e profondo, non aveva altro modo per raccontarlo conoscendo Angelo. È intriso di nostalgia, per il padre, per ciò che è stato...un uomo integerrimo e leale, nostalgia per la terra di provenienza perché qui il confine è solo una linea tracciata.
Io dico sempre che non si è ne carne ne pesce, in
realtà si è carne e pesce perché non c'è uno senza l'altro ed è proprio
cosi che nasce la nostalgia che provo anch'io, ma è una nostalgia amica
che ti tiene compagnia.
Un gran bel scritto, grazie Floramo! Tu e Paolo Rumiz siete molto simili, entrambi cogliete e trasmettete il nostro viveve sul confine anzi nella terra dei tre confini
Un gran bel scritto, grazie Floramo! Tu e Paolo Rumiz siete molto simili, entrambi cogliete e trasmettete il nostro viveve sul confine anzi nella terra dei tre confini
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